Lo Spid (sistema per l’identità digitale) sta diventando una sigla nota: sempre più italiani, infatti, hanno già attivato l’accesso anche grazie a utilizzi come il Bonus Cashback, il controllo della propria posizione INPS, la consultazione del proprio fascicolo sanitario e molto altro ancora.
Si tratta di uno strumento oramai indispensabile – parte del piano per agevolare la digitalizzazione del Paese – per entrare in contatto con la Pubblica Amministrazione e con i privati che rientrano nel circuito, sia per le nostre attività personali che per quelle professionali, senza la necessità di interfacciarsi di persona con questi enti.
Oltre ai servizi che abbiamo citato, dal 1° ottobre 2021 lo Spid ha un nuovo importante utilizzo: è fondamentale per l’accesso dei cittadini ai servizi online dell’Agenzia delle Entrate e di Agenzia entrate-Riscossione.
Per la precisione, serviranno Spid, CIE (Carta d’identità elettronica) e CNS (Carta Nazionale dei Servizi) per fruire di tutti i servizi telematici del fisco.
Vengono dismessi dunque Username e password di Fisconline, che “sopravvivono”, insieme a quelli di Entratel e Sister, soltanto per i servizi dedicati a professionisti e imprese (persone fisiche titolari di partita IVA e persone giuridiche titolari d’impresa).
Il cambiamento epocale dello Spid va letto anche alla luce dei numeri che fornisce l’Agenzia delle Entrate stessa: nei primi 8 mesi dell’anno, i servizi telematici del fisco hanno fatto registrare oltre 44 milioni di accessi al cassetto fiscale (+32,5%), più di 1 milione di contratti di locazione e 2 milioni di atti pubblici registrati online, oltre a 400 mila documenti inviati tramite il servizio Civis. A questi numeri devono aggiungersi i 4 milioni di accessi, registrati nello stesso periodo, all’area riservata di Agenzia entrate-Riscossione.
Per approfondire l’argomento, guarda il video di Faccio Tesoro dedicato allo Spid.
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